“Profumo di antico” è il titolo del nuovo libro di Angelina Rodo. Presentato al castello medioevale di Pantelleria il 17 agosto 2017 in collaborazione con il Lions Club ed il patrocinio gratuito del Comune di Pantelleria.
Il libro è un misto di prosa e poesia, brevi composizioni dove il protagonista è l’uomo pantesco con i suoi valori, le sue tradizioni e il suo “modus vivendi”.
Tutto il “Profumo di antico” l’autrice lo esprime efficacemente in pochi versi:
…Dorme il dammuso
Fra l’onda del verde…
Sussurrano le palme
Alla carezza di zefiro…
Respira la terra
In attesa delle stelle.
“E’ un libro rivolto ai giovani, ci ha detto Angelina Rodo, a quelli che non conoscono la cultura della loro terra. Ma non solo. E’ un libro che vorrei leggesse il “forestiero”, colui che visita la nostra terra come turista o come lavoratore”.
L’autrice ritorna al castello il 17 agosto (ormai questa data è tradizione) dopo un anno di assenza. Nel 2014 aveva presentato il suo lavoro “Pantelleria tracce di civiltà” e l’anno dopo sempre il 17 agosto, una raccolta delle sue innumerevoli poesie.
“Ho cominciato a scrivere - ci racconta Angelina - a 14 anni e mezzo sui banchi della quinta ginnasiale. Quella di scrivere è una esigenza interiore che avverto da sempre dentro di me. Questo libro, per esempio, è nato nel silenzio della notte quando ho sentito dentro di me un input che mi portava a creare un nuovo lavoro”.
E’ un libro tutto da scoprire leggendo le storie brevi, ma incisive che ci sono dentro. C’è la motonave “Egadi” nel primo racconto “Il viaggio”. C’è il tramonto pantesco protagonista nella “Curcata du suli”, c’è la nonna nel decalogo che una anziana detta per la nipote.
Ed ecco come si nasceva a casa una volta. Un esempio, un monito, in tempi in cui non si nasce più panteschi e bisogna andare a Trapani per partorire. C’è anche la “Ribelle” che non usciva di casa e ricamava il suo corredo. Divertenti sono gli episodi dello “Zitaggio”, (il Fidanzamento) e della “Fuitina”.
Quello di Angelina Rodo è un libro che viaggia sul filo della memoria come quando entrano in scena i suonatori della “Serenata” che si faceva agli sposi dopo che erano andati a letto. Rimembranze come la festa di San Pietro e Paolo o il “Ritorno a scuola” dopo i bombardamenti.
Scene di vita vissuta dall’autrice e dai panteschi in un’isola, in una società, che orami non esiste più. Peccato.
Pantelleria Internet - Salvatore Gabriele
|